Conferenza stampa
al foyer del Teatro Sistina per la presentazione dello spettacolo “Matilda il Musical”colpo di scena entrano tutti i
giovanissimi attori protagonisti del musical che cantano e ballano. Spettacolo
di Natale perfetto per tutta la famiglia
che farà battere il cuore di grandi e piccini: arriva per la prima volta in
Italia l'attesissimo "Matilda il
Musical", firmato Massimo Romeo
Piparo, che debutterà al Teatro
Sistina il prossimo 7 dicembre. Basato sull'omonimo romanzo di Roald Dahl,
uno dei libri più amati da tre generazioni, divenuto esilarante film grazie
a Danny De Vito e ora consacrato su Netflix nella versione musical, "Matilda" incanterà gli spettatori di tutte
le età.
Al centro del racconto una ragazzina dall'intelligenza vivace dotata di super poteri; Per fortuna la passione per la lettura e per i libri “distraggono” Matilda da una vita fatta di soprusi e angherie: coltivando storie e racconti, Matilda riesce a incontrare sul proprio cammino due donne preziose- una maestra e una libraia- che la “salvano” – e si fanno salvare a loro volta- da una triste rassegnazione. Amicizia, amore, rispetto sono gli ingredienti principali di una ricetta infallibile che da oltre dieci anni riempie i Teatri di mezzo mondo, e poi la musica, con la sua energia contagiosa, a scandire una storia scritta magistralmente: tutto questo è “Matilda”, che nel periodo più magico dell'anno, sarà in scena per raccontare una vicenda esemplare e ricca di valori positivi.
Sul palco tornerà uno degli attori italiani più amati, Luca Ward, già protagonista di alcuni successi firmati Piparo al Sistina, per la prima volta in un ruolo en travesti: sarà infatti lui a vestire i panni della Signorina Trinciabue, la terribile preside della scuola frequentata da Matilda, una donna arcigna e cattiva che terrorizza studenti e insegnanti. Una nuova sfida professionale per l'attore -nel ruolo interpretato da Emma Thompson nel film del 2022- che darà ulteriore prova della propria poliedricità. Accanto a lui la popolare coppia dei The Pozzolis Family (Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli) nei panni dei cinici e goffi genitori di Matilda, i Dal Verme, che arricchiscono lo spettacolo di momenti di esilarante comicità. Giulia Fabbri (applauditissima Mary Poppins della versione italiana del capolavoro Disney) nel ruolo della maestra Dolcemiele, un cast di giovanissimi talenti, la Direzione musicale del Maestro Emanuele Friello con l’Orchestra dal vivo diretta da Federico Zylka. Nel ruolo del titolo una bambina di 11 anni, Giulia Chiovelli, figlia d’arte e bimba prodigio, perfezionatasi all’Accademia del Sistina. Dopo Roma, "Matilda il Musical", prodotto dalla PeepArrow Entertainment in collaborazione con Il Sistina, sarà in tour italiano e dal 15 febbraio a Milano al Sistina Chapiteau, il primo teatro itinerante della Commedia Musicale italiana e nuova "scommessa" di Piparo.“Per molto tempo mi sono interrogato circa il grandissimo successo di “Matilda il Musical” nel West end londinese, fin quando scelsi nel 2015 di vederlo pur con qualche riserva”, dichiara Massimo Romeo Piparo. “Ebbene da quella sera ho eletto Matilda uno dei miei musical preferiti, tornando a rivederlo altre tre volte. Una storia universale (tant’è che potrebbe essere ambientato ovunque da Londra a Roma, Da Tokyo a Sidney) che ha come eroine due figure femminili tanto attuali al giorno d’oggi: una bambina e una maestra. E contemporaneamente altre due donne anti-eroine, due figure negative come una madre “sbagliata” e una Preside che stravolge il proprio ruolo di educatrice trasformandosi in aguzzino di giovani adolescenti. Con al centro un’unica figura maschile – quella del padre cinico e sprezzante di Matilda- che diventa zimbello in mezzo a tanta malvagità femminile. Ecco, in questo racconto, grazie allo sguardo attento e pungente di Roald Dahl, ci si ritrova buona parte delle grandi carenze contemporanee: l’educazione scolastica, il rapporto familiare, le dinamiche maschili, il potere disumanizzante della televisione. Matilda il Musical andrebbe fatto vedere in tutte le scuole di ogni grado, bisognerebbe portarci tutti i genitori di oggi ma anche quelli futuri convincendoli a trascorrere due ore immersi in questo racconto musicale che “rende migliori”. E proprio questo è l’auspicio mio personale: far cogliere la possibilità- forse l’ultima- di ripensare seriamente il ruolo di educatrici e educatori di chi si ritrova protagonista di quelli che restano sempre i due pilastri fondamentali della formazione dell’individuo: la Scuola e la famiglia.”