di Rosalba
Lupo
Il Teatro
Sala Umberto Vi aspetta fino al 26 novembre con una commedia brillante. Dal
titolo sfavillante “Fiesta”. A venti anni dal fortunato debutto dello
spettacolo-cult campione di incassi dedicato a Raffaella Carrà torna in scena
“Fiesta” con uno straordinario, divertente Fabio Canino. Lo showman fiorentino
torna a celebrare il mito di Raffaella Carrà con questa esilarante commedia, un
ironico e autoironico affresco del mondo gay con dialoghi serrati e battute a
ripetizione e insieme una grande Fiesta dedicata alla più grande icona dello
spettacolo italiano.
Era il 2001
quando debuttava il primo progetto teatrale in assoluto dedicato a Raffaella
Carrà e la conduttrice dell’allora fortunato programma del sabato sera
“Carramba che sorpresa”, venuta a conoscenza da alcuni amici che era in scena
uno spettacolo a lei dedicato decise, a sua insaputa con degli attori, di irrompere
nel teatro con una delle sue “carrambate” decretandone un successo senza
precedenti con sold out per sei mesi consecutivi e poi repliche in tutta Italia
per oltre tre stagioni. In seguito la Carrà decise di andare lei stessa a
teatro comprando in forma privata tutti i biglietti di una replica e
regalandoli a tutti i suoi amici più cari per una vera Fiesta.
I protagonisti si confrontano su temi che vanno dalla religione alla moda in un susseguirsi di dialoghi serrati e pungenti tra la satira e l’ironia sul costume sociale. Il tutto mentre in sottofondo echeggiano le musiche del loro Idolo Raffaella Carrà in un crescendo di risate sino all’epilogo quando il pubblico sollecitato da Fabio Canino rompe la quarta parete per scegliere il finale a sorpresa tra i tre possibili. Lo spettacolo, scritto da Roberto Biondi, Fabio Canino e Paolo Lanfredini, torna riproposto in una nuova e prestigiosa edizione. L’ambientazione è una casa a dir poco appariscente quasi surreale che fa da contorno agli attori vestiti con i costumi vivaci di Maria Sabato mentre i movimenti coreografici ispirati a quelli originali che Gino Landi ideò per Raffaella sono di Cristina Arrò e la regia di Piero Di Blasio.
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