di
Rosalba Lupo
Il
Consigliere Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, Ion de
la Riva, l’Amministratore Delegato della
Fondazione Musica per Roma, José R. Dosal, il
Direttore dell’Instituto Cervantes, Juan Carlos Reche
e la Direttrice della Real Academia de España
a Roma, Ángeles Albert, hanno presentato a Roma il programma Pop y
Protesta attraverso il quale l’Ambasciata
di Spagna in Italia, in coproduzione con
Fondazione Musica per Roma, con la redazione
di Spagna Contemporanea e con l’Istituto di studi storici Gaetano
Salvemini di Torino, commemora il 50º anniversario del ’68.
Dibattiti, conferenze, rassegne
cinematografiche e mostre si svolgeranno nei mesi di ottobre e
novembre, in varie città italiane per ricordare e analizzare
l’impatto di quell’anno simbolico sulla politica, la cultura e la
società in Italia, Spagna e America Latina.
Pop y Protesta sarà un’occasione per analizzare i diversi aspetti
del ’68, gli scambi che avvennero tra il mondo ispanico e l’Italia,
così come l’influenza dei movimenti di tale periodo e la loro
successiva evoluzione. Da un lato, il ’68 sarà analizzato come
momento cruciale delle Proteste studentesche e operaie degli Anni
Sessanta, con particolare attenzione per le contestazioni giovanili
che, al di là del maggio francese, presero forma in Italia e in
Spagna, dove sorsero le prime rivolte contro il regime di Franco, e
per il caso messicano. Dall’altro, si
approfondirà il ’68 come anno emblematico del fenomeno “Pop”,
la cui cultura proveniente direttamente dagli Stati Uniti e
dall’Inghilterra della Swinging London contribuì
a dar vita a nuovi movimenti sociali come la Dolce Vita a Roma e le
canzoni di protesta e di stile “Pop” in Spagna.
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