di
Rosalba Lupo
Ieri
sera il tutto esaurito all'Auditorium Parco della Musica in occasione
del concerto di un cantautore molto amato dal pubblico italiano,
parliamo di Gino Paoli accompagnato dal famoso pianista jazz di fama
internazionale Danilo Rea. Paoli sul palco annuncia che sarà un
concerto diverso, con brani innovativi, inizia a cantare e manda il
pubblico in visibilio, il cantante poeta che dopo mezzo secolo
incanta con la sua voce roca, nella sua semplicità racconta l'amore.
Rea al piano è stato straordinario come sempre, con i tasti
inseguiva le parole di Paoli. Rea e Paoli in questo nuovo lavoro
discografico ieri sera si sono esibiti anche nel repertorio
della chanson française,
brani di autori immortali come Charles Trenét, Jacques Breil,
Gilbért Becaud, Serge Gainsbourg, Léo Ferré, una collaborazione
artistica la loro, un modo innovativo, di suonare e cantare i
classici della storia della musica italiana.
Ecco alcune canzoni più
amati di Gino, da “Averti
addosso”
a “Il
cielo in una stanza”,
da “Vivere
ancora”
a “Perduti”
passando per “La
gatta”
e “Come
si fa”,
insieme a chicche dei cantautori genovesi, che per Gino sono gli
amici di una vita: “Canzone
dell’amore perduto”
e “Bocca
di rosa”
(strumentale) di De André, “Il
nostro concerto”
di Umberto Bindi, “Vedrai
Vedrai”
di Tenco e “Se
tu sapessi”
di Bruno Lauzi. Nella track list anche “Non
andare via”
traduzione italiana della meravigliosa “Ne me quitte pas” che
proprio Jacques Brel chiese di tradurre a Paoli e “Albergo
a ore”,
il commovente brano di Herbert Pagani. Finale con applausi a scena
aperta per questi due grandi artisti del panorama italiano.
Nessun commento:
Posta un commento