di
Rosalba Lupo
Martedì
10 novembre 2015 alle ore 21,00 al teatro Ambra alla
Garabatella di Roma, andrà in scena “Il marito di
mio figlio” scritto e diretto da Daniele Falleri e prodotto
da “Cristian Di Nardo Presenta”.
Lo
spettacolo è una moderna commedia degli equivoci che affronta con
ironia un tabù sulla cresta dell’onda in tutto il mondo: il
matrimonio gay.
Eva Grimaldi con Andrea Roncato |
È una storia dai toni brillanti, a tratti comici, che si nutre della psicologia dei personaggi e si addentra con disinvolta leggerezza nei loro intrecci familiari.
L’autore
si diverte a mettere in scena tutti i più diffusi pregiudizi sui
gay, giocando argutamente con i vari cliché per poi demolirli
implacabilmente ad uno ad uno.
Il
cast è composto da fuoriclasse della comicità: Eva Grimaldi,
Andrea Ronacato, Pietro De Silva, Ludovico Fremont, Pia Engleberth,
Roberta Garzia e Andrea Standardi, lo spettacolo diverte e commuove
il pubblico fino alle lacrime.
Giorgino e Michele (alias George & Michael) si sposano. Presi all’ultimo momento da uno scrupolo di coscienza, decidono di affrontare i rispettivi genitori convocandoli nel loro appartamento per comunicargli la notizia. La rivelazione della propria omosessualità crea uno scompiglio che va oltre l’immaginazione dei due futuri sposi. Le nozze saltano a colpi di sessualità confuse, amanti inaspettati, relazioni segrete e intrecci che non risparmiano neanche i genitori della ormai scoppiata coppia.
Eva Grimaldi |
Giorgino e Michele (alias George & Michael) si sposano. Presi all’ultimo momento da uno scrupolo di coscienza, decidono di affrontare i rispettivi genitori convocandoli nel loro appartamento per comunicargli la notizia. La rivelazione della propria omosessualità crea uno scompiglio che va oltre l’immaginazione dei due futuri sposi. Le nozze saltano a colpi di sessualità confuse, amanti inaspettati, relazioni segrete e intrecci che non risparmiano neanche i genitori della ormai scoppiata coppia.
I
costumi sono di Adele Bargilli, le scene di Alessandro Chiti, le
musiche di Marco Schiavoni.
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