L’imprenditrice
Nenella Impiglia
esperta di moda ci svela Chicche
e Aneddoti
legati al mondo della moda. Questa settimana la
Chicca sono
i blue jeans, da Garibaldi a
James Dean, ieri e oggi è sempre
jeans.
B
come blue
jeans, capo
basic del
guardaroba con una lunga storia alle spalle. Blu
come il colore del tessuto pesante, creato
nel XVII secolo nella città francese di Nimes,
da cui deriva la parola denim mentre
jeans arriva da Genova,
dove nel XVI secolo iniziò la grande esportazione di questo
materiale. Col nome “blue de Gènes”
si indicava un particolare tipo di telone di
colore blu, utilizzato
per le vele delle navi e per fare
“calzoni da lavoro” per
i marinai genovesi. E’ a partire dal
1850 che
il termine jeans venne
utilizzato per identificare non un tessuto, ma un determinato tipo di
pantaloni, per merito
di Levi Strass che, a San Francisco, lanciò un nuovo
modello con cinque tasche per i cercatori d’oro.Lo
stesso Giuseppe Garibaldi , nello sbarco dei Mille, indossò,
come molti dei suoi garibaldini, un
paio di “genovesi”,
oggi conservati al Vittoriano.
Fino alla seconda Guerra Mondiale
rimase un
abito di lavoro,
per poi diventare indumento da tempo
libero.
Negli anni ’50, con il cinema americano e James Dean, è diventato divisa della “gioventù bruciata”e ha rappresentato il simbolo della contestazione. Poi si è allungato, accorciato, è diventato a campana, a sigaretta, ricamato, con strappi, fino ad arrivare ai nostri giorni.
(Pubblicato
sul settimanale Vero n. 49 – 11 dicembre 2013)
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