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martedì 24 dicembre 2013

Chicche di moda di Nenella Impiglia

L’imprenditrice Nenella Impiglia esperta di moda ci svela ogni settimana sul settimanale VERO chicche e aneddoti di moda. Parliamo di Bijou: per sentirsi come una Diva di Hollywood.



B come bijou, termine utilizzato per indicare un oggetto non prezioso, ma importante. Già nell’antico Egitto gli artigiani lavoravano abilmente il vetro, per imitare pietre preziose come i lapislazzuli. Lo storico latino Plinio ci ha tramandato come distinguere una pietra autentica da una falsa e la cognizione che l’antica Roma era diventata nota per le sue perle di imitazione, chiamate appunto “Perle Romane”, di gran moda all’epoca. L’arte del bijou nacque nel 1700 con la funzione di proteggere gli oggetti preziosi, custoditi in altri luoghi.
Antico   Egitto
Da semplice copia di un originale di valore, con il tempo ha acquisito una sua vera identità. Nel
1920 si diffuse in Francia la moda del “falso”, realizzato con materiali non preziosi, ma di grande effetto estetico. I veri promotori furono gli Americani, che lo trasformarono in un settore produttivo, grazie a importanti nomi come Eisenberg, Wendy Gell, Boucher o l’italo americano Gustavo Trifari, amato da Marlene Dietrich.

Adorati dalle dive di Hollywood gioielli falsi, molto scenografici, vennero usati per la prima volta nel film Via col Vento per evitare l’elevato costo dell’affitto di quelli veri. Originalità, estro, fantasia e buona fattura rappresentano il successo della bigiotteria: se un diamante è per sempre, uno strass è per tutte.



(Pubblicato sul settimanale Vero n.47 - 28 novembre 2013)

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