L’imprenditrice
Nenella Impiglia esperta di moda ci svela chicche e aneddoti legati
al mondo della moda. Questa settimana un'altra chicca, parliamo dei Bermuda: aristocratica comodità da evitare in città.
B
come bermuda,
pantalone
che arriva più o meno alle ginocchia. Il nome deriva dalla sua
diffusione nell’arcipelago delle Bermuda dove
viene indossato anche nelle occasioni formali, abbinato
a giacca e cravatta.
Nasce,
tuttavia, come escamotage al divieto imposto da
una legge locale
alle donne di mostrare le gambe completamente nude. La leggenda fa
risalire però la sua origine
all’inizio del 1800,
in una sala da thè delle Bermuda, ritrovo dei soldati della marina
britannica, per rispondere alle lamentele del personale a causa del
caldo. La soluzione ovvia per il gestore fu quella di tagliare i
pantaloni della divisa sopra il ginocchio, esempio seguito dal
contrammiraglio Mason Bernidge
per i suoi ufficiali.
Dal 1890 i bermuda si diffusero anche nel resto del mondo, relegati per lo più all’ambiente sportivo, come il modello”zuava” utilizzato dai giocatori di golf. Nel 1932 il tennista Bunny Austin li indossò per la prima volta durante un campionato a New York.
Riservati a un ristretto circolo di aristocratici e intellettuali per il loro tempo libero, dalla metà del XX secolo i bermuda sono entrati a far parte dell’abbigliamento maschile e femminile di tutte le età, sebbene con alcune riserve di eminenti arbiter elegantiae: “mai indossarli in città “
Dal 1890 i bermuda si diffusero anche nel resto del mondo, relegati per lo più all’ambiente sportivo, come il modello”zuava” utilizzato dai giocatori di golf. Nel 1932 il tennista Bunny Austin li indossò per la prima volta durante un campionato a New York.
Riservati a un ristretto circolo di aristocratici e intellettuali per il loro tempo libero, dalla metà del XX secolo i bermuda sono entrati a far parte dell’abbigliamento maschile e femminile di tutte le età, sebbene con alcune riserve di eminenti arbiter elegantiae: “mai indossarli in città “
(Pubblicato
sul settimanale
Vero
n.46- 21 novembre 2013)
Nessun commento:
Posta un commento